Nei meandri segreti del fiasco Biancaneve. Non usa mezzi termini Variety, la bibbia del cinema, sul live action Disney diretto da Marc Webb, remake molto libero dell’iconico film originale del 1937. Se per i primi tre giorni di programmazione si era parlato di incassi “modesti”, di inizio “sonnolento”, dopo cinque giorni di programmazione negli Stati Uniti oramai Biancaneve 2025 è da considerarsi un fiasco. In cassa ci sono meno di 45 milioni di dollari che non è nemmeno il range tra i 48 e i 58 che si aspettavano analisti del settore e Disney stessa per galleggiare degnamente nel primo weekend in un box office statunitense che, va detto, sembra un campo di battaglia con indici al ribasso per ogni film appena uscito. Nell’articolo di Tatiana Siegel è scritto che il “fiasco” Biancaneve ha origini come dire lontane, in quella che è stata una cattiva reputazione politica e social per via soprattutto di Rachel Zegler.
Il primo inciampo viene datato 12 agosto 2024, tre giorni la presentazione del primo trailer ufficiale del film con Zegler che ringrazia su X i fan per aver portato in 24 ore 120 milioni di visualizzazioni poi conclude il thread con “e ricordate sempre: Palestina libera”. Su Variety fanno notare che solo quell’ultima aggiunta ha totalizzato nove milioni di visualizzazioni, quattro volte quelle del post iniziale. A quel punto, narra la bibbia del cinema, che a casa Disney siano tutti caduti dalla sedia. I dirigenti Disney avrebbero tutti fatto subito quadrato con il produttore Marc Platt che corre subito a New York per parlare con la giovanissima attrice, rea di aver mescolato una produzione da oltre duecento milioni di dollari con opinioni politiche personali. Allo stesso tempo, visto che Gal Gadot (la strega cattiva nel film), ha appoggiato Israele da tempo e in pubblico (ma non durante la promozione del film), le sono piovuti addosso insulti e minacce di morte tanto che la Disney di sua sponte ha finanziato l’assunzione di un nutrito team di protezione per l’attrice.
A novembre Zegler ha proseguito su Instagram commentando la vittoria alle presidenziali di Trump prima con un “fan*ulo” e poi con “possano i sostenitori di Trump non conoscere mai la pace”. A quel punto è arrivato, sempre dal portafoglio Disney, un guru dei social per ripulire i profili dell’attrice e soprattutto per esaminare i post prima futuri prima dell’uscita del film. Una sorta di caso Karla Sofia Gascon, insomma. All’articolo di Variety né lo staff dell’attrice, né la Disney hanno fornito commenti. “Ora che il triste weekend di apertura (87 milioni di dollari nel mondo) è alle spalle, i vertici di Burbank stanno valutando cosa è andato storto”, chiosa Variety. “Per mettere in prospettiva l’incasso globale di Biancaneve, si tratta di circa 34 milioni i dollari in meno rispetto all’uscita di Joker Folie a deux della Warner, ma con un budget maggiori i 70 milioni di dollari”.